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I pappataci e il rischio leishmaniosi

I Pappataci (detti anche flebotomi) sono insetti simili a moscerini, di dimensioni piuttosto piccole (dai 2 ai 4 mm), con il corpo e le ali ricoperti da una fitta e sottile peluria.
Molti li associano erroneamente alle zanzare perché, come queste ultime, anche i pappataci si nutrono di sangue, che si procurano attraverso fastidiose punture. Ma, rispetto alle zanzare, si presentano più piccoli e hanno un volo piuttosto silenzioso e, quindi, non sono riconoscibili dallo stesso tipico ronzio. Pare che il loro nome derivi proprio da questo: pappa e tace, ossia mangia in silenzio.
I pappataci sono molto diffusi nelle zone miti e calde come il bacino del Mediterraneo (prevalentemente in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia e Nord Africa). In Italia, le aree più colpite dalla presenza di questo insetto sono le coste meridionali e centrali.

Punture di pappataci, quali sono i rischi?

Come accennavamo, i pappataci si nutrono del sangue dei mammiferi per far crescere le loro uova. Il loro morso, però, è potenzialmente pericoloso, sia per esseri umani che per gli animali. Infatti, la loro puntura può essere causa della trasmissione di un particolare virus che causa nell’uomo una malattia chiamata, appunto, febbre da pappataci o anche dengue mediterranea o febbre dei tre giorni, che presenta sintomi quali febbre alta, mal di testa, dolore agli occhi, mialgia e crampi addominali. Fortunatamente però si tratta di una malattia non grave, che si risolve in genere nel giro di tre giorni, appunto, anche se la convalescenza più durare qualche giorno in più per via del forte senso di stanchezza che si accompagna alla guarigione.
Il rischio più grande derivante dalle punture di pappataci lo corrono, invece, i nostri amici a quattro zampe, in particolari i cani. Questi ultimi, infatti, potrebbero essere infettati dal parassita della Leishmaniosi, che provoca una malattia molto insidiosa con esiti talvolta fatali  e che, in particolari condizioni può essere trasmessa anche all’uomo.

Vedi Anche:  Come Uccidere le Zanzare

Leishmaniosi cane, come si manifesta e come prevenirla

I sintomi della Leishmaniosi sono piuttosto facili da riconoscere. Il cane presenta febbre, astenia, inappetenza, perdita a di peso, linfonodi ingrossati e una forma di dermatite particolarmente grave che si manifesta con ulcere e alopecia.
Ma la più grave conseguenza della Leishmaniosi nel cane è la possibilità che si verifichi un’insufficienza renale cronica che, spesso, può provocare la morte dell’animale.
Inoltre, la malattia presenta un tempo di incubazione che, in alcuni casi, può essere molto lungo. In questo periodo in cane, pur essendo infetto, non mostra alcun sintomo ma può essere veicolo di trasmissione della malattia ad altri cani.
Sebbene esistano delle cure che agiscono sui sintomi e che possono in certi casi condurre alla guarigione, quest’ultima resta però piuttosto rara.
L’unico modo per scongiurare i terribili effetti della Leishmaniosi cane è la prevenzione.
Fortunatamente in commercio esistono molti rimedi che consentono di intervenire tenendo a bada il veicolo di trasmissione, ossia i pappataci. Alcuni prodotti antiparassitari contengono, infatti, un forte repellente che impedisce a questi insidiosi insetti di avvicinarsi al cane.
È dunque una pratica fondamentale per il benessere dei nostri amici a quattro zampe utilizzare un tipo di antiparassitario che, oltre a tenere a bada pulci e zecche, allontani la possibilità che siano punti, soprattutto da maggio a settembre, ossia nel periodo dell’anno in cui i pappataci sono più attivi.